1 Settembre 2022

«Quali sono e da dove originano i limiti della strategia europea, che sono anche i limiti della strategia italiana? Per quali ragioni ci troviamo a discutere di sicurezza energetica dell’Europa dopo che per anni non abbiamo neanche immaginato che quest’ultima potesse essere un problema? E quali mutamenti di scenario comporta oggi la guerra in Ucraina, con la conseguente volontà europea di ridurre la dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas naturale della Russia?»

Home 9 Crisi Ucraina 9 «Quali sono e da dove originano i limiti della strategia europea, che sono anche i limiti della strategia italiana? Per quali ragioni ci troviamo a discutere di sicurezza energetica dell’Europa dopo che per anni non abbiamo neanche immaginato che quest’ultima potesse essere un problema? E quali mutamenti di scenario comporta oggi la guerra in Ucraina, con la conseguente volontà europea di ridurre la dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas naturale della Russia?»
Condividi

Con l’uscita dalla pandemia, la strategia europea per la sostenibilità ha iniziato a confrontarsi con la scarsità di fonti energetiche tradizionali e con l’assenza di quelle tecnologie che permetterebbero di completare il passaggio alle fonti naturali. A questi fattori si aggiunge ora l’acuta crisi geopolitica provocata dal conflitto in Ucraina. La dipendenza europea dalle forniture di gas naturale dalla Russia obbliga a ripensare in tutta fretta le modalità di copertura del fabbisogno energetico. Le possibilità di diversificare le importazioni di energia sono tuttavia esigue e le prospettive di incorrere in una scarsità nelle forniture stanno rapidamente aumentando. I fattori geopolitici potrebbero in breve tempo divenire preminenti, qualora proprio la riconfigurazione dei mercati dell’energia rinsaldasse l’asse fra Russia e Cina, accentuando la preminenza dell’Asia nelle produzioni manifatturiere. Il conflitto ucraino accentua dunque il conflitto energetico latente, ponendo forse termine al processo di globalizzazione dei mercati. Eventualità che potrebbe trovare l’Europa del tutto impreparata.

Stefano Fantacone.  Dal 2010 direttore del Centro Europa Ricerche, organizza l’attività di analisi e previsione dell’istituto, assicurandone la qualità e l’indipendenza e curando la redazione dei rapporti trimestrali. Esperto di valutazione quantitativa delle politiche pubbliche e di modelli di previsione macroeconomica, svolge abitualmente relazioni pubbliche sull’andamento dell’economia italiana e internazionale presso sedi istituzionali (Ministero dell’Economia e delle Finanze, Cnel, Corte dei conti, Ufficio parlamentare di Bilancio) e per conto di alcune delle principali associazioni sindacali e datoriali

Demostenes Floros.   Analista geopolitico ed economico. È docente presso il Master in Relazioni internazionali d’impresa Italia-Russia dell’Università di Bologna, oltre a essere responsabile e docente del XI corso di Geopolitica istituito presso l’Università Aperta di Imola (Bologna). Dal 2019, è Senior Energy Economist presso il Centro Europa Ricerche. Per Diarkos ha pubblicato il saggio: Guerra e Pace dell’Energia. La strategia per il gas naturale dell’Italia tra Federazione russa e Nato (2020).

In libreria dal 30 agosto


Condividi
Mario Pietri

Mario Pietri

Pietri Mario, libero professionista, fondatore dell'associazione Sinerghia Italia Russia, Vicepresidente nazionale di Confimpresa Italia con delega ai rapporti con la Federazione Russa, appassionato di geopolitica ed economia.

0 commenti