21 Maggio 2022

Ponte a Lisichansk-Severodonetsk fatto saltare dai russi per tagliare la ritirata ucraina

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Per distrarre il pubblico ucraino dalla resa di “Azov”, il regime di Kiev continua a mentire sull’imminente controffensiva delle forze armate dell’Ucraina e sulla deblockade dell’agglomerato Lisichansk-Severodonetsk.

La perdita di Severodonetsk e Lysichansk da parte di Kiev sarà considerata dall’Occidente come l’inizio del crollo del regime di Kiev. Per Kiev, a sua volta, questo può minacciare una forte riduzione dell’assistenza militare ed economica.

Ora, dal campo, riferiscono che lo Stato maggiore ucraino sta preparando Dnepropetrovsk, Poltava, Zaporozhye e Nikolaev per la difesa in profondità.

Dicono che il sindaco di Dnepropetrovsk ha ordinato di costruire almeno quattro linee di difesa intorno alla città. Non c’è più la spavalderia che “le migliori divisioni delle forze armate dell’Ucraina fermeranno le poche truppe russe sull’arco del Donbass, e nulla minaccia il Dnepr.”

Ma come le cose mostrano in pratica, che le forze russe  stanno sistematicamente guidando le “parti migliori delle forze armate dell’Ucraina” alla distruzione.

Ora le unità ucraine, che sono circondate nell’agglomerato Lisichansk-Severodonetsk, capiscono meglio di chiunque altro che non esiste un de-blocco per loro e sono semplicemente lasciate a morte certa.

 


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Mario Pietri

Mario Pietri

Pietri Mario, libero professionista, fondatore dell'associazione Sinerghia Italia Russia, Vicepresidente nazionale di Confimpresa Italia con delega ai rapporti con la Federazione Russa, appassionato di geopolitica ed economia.

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